Il Paese della Cuccagna


Via Cristoforo Colombo, direzione Roma, all’altezza di via di Acilia: una lunga fila di macchine si snoda lungo la laterale, in attesa di poter passare. Se il traffico pian piano scorre è solo grazie alla buona volontà dei soliti vigili urbani che ogni mattina gestiscono manualmente un traffico che il semaforo farebbe intasare, cosa che solitamente capita un po’ più tardi, quando alla fine se ne vanno. Il metodo è molto semplice: far scorrere contemporaneamente sia la fila che viene dall’Infernetto e canalizzata sulla laterale, sia quella che viene da Acilia.

Cartina M0

Ogni mattina sono lì, puntuali, che faccia caldo o freddo, che piova o splenda il sole. Un impegno gravoso e comunque un costo non indifferente per il Comune: i semafori dovrebbero evitare l’intervento dei vigili, non richiederlo! D’altra parte, se la viabilità è disegnata male, anche un semaforo non può fare miracoli. Ci vorrebbero meno semafori e più rotatorie e sottopassi, ma a un Comune che da più di un secolo non è neppure capace di costruire un ponte sul Tevere nel lunghissimo tratto compreso fra il Grande raccordo Anulare e il ponte della Scafa a Fiumicino, chiedere un minimo di intelligenza nel rivedere la viabilità della città sembra un’impresa disperata. E non è certo questione di chi sia al governo della città, dato che la situazione si protrae così da almeno tre generazioni.

Cartina M1

Il fatto è che tra Casal Palocco, Axa e Infernetto, nella zona ci sono oltre 54.000 abitanti, ovvero tanti quanti ne abitano ad esempio a Siena. La maggior parte di loro si reca ogni mattina a Roma per lavoro e purtroppo gli oltre 25.000 che abitano nella zona dell’Infernetto sono costretti a prendere spesso la laterale della Cristoforo Colombo dall’incrocio con via Wolf Ferrari (vedi cartina M0 ed M1).

Cartina M2

Da lì, l’unico modo di rientrare sulla Colombo è appunto al semaforo con via di Acilia (cartina M2) dopo aver percorso un tratto lungo più di un chilometro e mezzo (vedi cartina M0 e M3a).

Potrà sembrare poco, ma quando si forma la coda ci vuole veramente troppo per passare sulla strada principale e se non fosse per la buona volontà dei vigili urbani, ci vorrebbe anche di più.

Cartina M3

Eppure risolvere il problema sarebbe estremamente semplice: basterebbe aggiungere più o meno a metà del percorso una canalizzazione (vedi cartina M3b) come quella che è stata fatta davanti al Torrino Mezzocammino venendo dall’EUR e guidando sulla laterale della Colombo in direzione opposta, ovvero verso Ostia. Anche su quella parallela infatti c’era un problema analogo, dato che toccava arrivare fino a via di Mezzocammino per reimmettersi sulla Cristoforo Colombo, e le file erano epocali. Adesso invece il traffico scorre molto meglio grazie alla variante in questione.

Purtroppo quella era stata costruita dietro richiesta del nuovissimo consorzio nato in quell’area, mentre le zone di Casal Palocco e dell’Infernetto sembrano interessare ben poco a un Comune che se fa qualcosa, o lo fa in prossimità delle elezioni amministrative, o dove eventuali lavori abbiano ampia visibilità.

Cartina M4

Roma è una delle peggiori città europee in termini di viabilità, ma solo perché non si sanno adottare le necessarie misure. Basterebbe davvero poco, molto spesso, per migliorare lo scorrimento del traffico. Il trasporto pubblico è inefficiente e inaffidabile e comunque la città è così grande che l’utilizzo dei mezzi pubblici spesso non è praticabile per chi abbia esigenze di lavoro e tempi strettissimi. La mancanza di parcheggi di scambi, l’uso eccessivo e spesso confusionario dei sensi unici, la numerazione dei civici che non segue alcuna regola, l’utilizzo di troppi semafori là dove si potrebbero posizionare delle rotatorie, la mancanza di ponti e di strade a scorrimento veloce, la disponibilità di solo due linee della metropolitana e i tempi troppo lunghi di attesa alle fermate degli autobus, la rendono una città difficile da girare.

A questo si aggiungano le decine di cantieri e i lavori di manutenzione che spesso vengono fatti nelle ore di punta invece che in quelle di scarso traffico, come la notte — al contrario di quello che succede in Paesi come la Gran Bretagna — il fatto che spesso i lavori durino un’eternità e che non è raro vedere i cantieri completamente vuoti o con un paio d’operai che lavorano svogliatamente; il continuo riaprire e risistemare il manto stradale per arricchire chi con il Comune ha i contratti di manutenzione stradale, vera miniera d’oro per alcuni.

Insomma, Roma potrebbe essere una città stupenda se non fosse per decenni di pessima amministrazione. Il fatto è che è anche un vero e proprio paese della cuccagna per politicanti e faccendieri, imprenditori dalla morale discutibile e palazzinari: una vera e propria organizzazione a delinquere che continua ad arricchirsi sulla nostra pelle qualunque sia il partito o la coalizione che governa la città. I nomi possono anche cambiare, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso e a pagare sono i romani.


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