Bugie mediatiche


Riporto qui di seguito l’ennesimo esempio di come alcune trasmissioni televisive manipolino l’informazione ad uso e consumo di specifici gruppi di interesse politico e/o economico con l’obiettivo di fornire all’opinione pubblica una prospettiva opportunamente addomesticata di determinati eventi o situazioni. In particolare l’esempio riportato riguarda un comunicato stampa di una delle associazioni più serie e competenti di genitori separati (Crescere Insieme) relativamente a una puntata della trasmissione televisiva Punto Donna (RAI TRE).

Comunicato stampa 15 dicembre 04

Punto Donna e la manipolazione dell’informazione

Con il presente comunicato l’associazione nazionale Crescere Insieme intende segnalare all’opinione pubblica e alla stampa la grave manipolazione dell’informazione effettuata ieri, 14 dicembre, nel corso della trasmissione televisiva Punto Donna.

In estrema sintesi, si intendeva presentare l’affidamento condiviso dei figli di genitori separati interpellando esperti in materia. Tra questi il sottoscritto, ideatore del progetto. In pratica è avvenuto quanto segue.

Anzitutto la scelta degli ospiti è stata tutt’altro che equilibrata. Contrarie al condiviso le tre intervistate più la conduttrice; favorevole soltanto il sottoscritto. I dieci minuti a disposizione sono stati ripartiti nel rapporto 9 a 1 e una delle ospiti era in collegamento diretto con la conduttrice, quindi potevano commentare; gli altri erano preregistrati. La tesi che si intendeva dimostrare a tutti i costi era, non solo la non validità del progetto, ma una sua presunta matrice maschilista, a tutto danno delle donne. Il primo stravolgimento della realtà è dunque consistito nel presentarne la fonte, Crescere Insieme, come un’associazione di padri separati arrabbiati, quando invece si tratta di un movimento di persone che conta al suo interno il 40% di donne. Inoltre, siccome nella mia pur brevissima intervista questo punto era stato chiarito, tale parte è stata tagliata.

Quanto ai contenuti, si è fatto ancor peggio. Non è stata presentata alcuna scheda che presentasse il progetto nella sua oggettività, né si è data lettura dei suoi passaggi più significativi. Si è invece permesso che le ospiti accumulassero, senza smentite, tutta una serie di false affermazioni:

  • che l’affidamento condiviso è l’affidamento congiunto coatto;
  • che viene imposto un solo modello di affidamento;
  • che coppie in profondo conflitto sono obbligate a collaborare;
  • che l’assegno di mantenimento viene cancellato;
  • che le spese vengono decise volta per volta;
  • che la mediazione familiare è obbligatoria.

La falsità di quanto sopra sostenuto può essere agevolmente verificata leggendo il testo sul sito della Camera.

Resta il fatto che sono state sfacciatamente violate le più elementari regole dell’informazione. Il giornalismo non ci ha fatto una bella figura.

Marino Maglietta, Pres. Ass. Naz. Crescere Insieme


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