Abolire la finanziaria


L’approvazione della finanziaria durante la sessione di bilancio è una anomalia tutta italiana: è così che si riescono ad aprire porte sempre nuove, all’estensione della sfera di intervento dello Stato. La cronaca anche recente ci parla del resto di interventi che nulla hanno a che fare con le corrette procedure di bilancio, e che pure sono stati inseriti in finanziaria. Ma la finanziaria è davvero imprescindibile? A questa domanda risponde il nuovo Focus dell’Istituto Bruno Leoni: «Si può vivere senza finanziaria? Una prospettiva internazionale» di Filippo Cavazzoni (IBL).

Cavazzoni indaga le dimensioni delle procedure di bilancio in altri Paesi, confrontabili con l’Italia, e ne deduce che la finanziaria è un’anomalia italiana che non produce benefici per i conti dello Stato. Essa non ha prodotto «nessun effetto positivo sul piano del controllo della finanza pubblica, disattendendo ogni aspettativa e costringendo i governi (e soprattutto i contribuenti) del decennio successivo a una rincorsa che si è rivelata difficile e piena di sacrifici».

«Abolire la finanziaria», dice Alberto Mingardi, direttore generale dell’IBL, «si può e si dovrebbe: la finanziaria è ormai diventata un tritarifiuti, nel quale confluiscono tutte le istanze clientelari e nel contempo tutte le necessità di visibilità ed urgenza. Non razionalizza la vita dei parlamenti ma soprattutto, come dimostra Filippo Cavazzoni, non razionalizza il bilancio dello Stato».

Come cambiare? Il nuovo Focus dell’IBL ricorda la proposta di Alesina, Marè e Perotti, che «consigliano la sostituzione integrale dei vari documenti del processo di bilancio oggi in vigore, con un unico testo normativo e programmatico (il budget, sul modello americano), sul quale i poteri di emendamento da parte del parlamento dovrebbero essere molto limitati».

«Si può vivere senza finanziaria? Una prospettiva internazionale» di Filippo Cavazzoni (Istituto Bruno Leoni) è liberamente scaricabile dal sito dell’IBL.

Per ulteriori informazioni

Alberto Mingardi – Direttore generale – Istituto Bruno Leoni
e-Mail: alberto.mingardi@brunoleoni.it – Tel.: +39-339-6021870


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