Ieri Vanity Fair Italia ha pubblicato un articolo sul fratello più povero del senatore Barack Obama. George Hussein Onyango Obama è il più giovane dei fratellastri del candidato presidenziale — il padre era un poligamo, come la maggior parte degli uomini in Kenya — e vive in una capanna in una fatiscente cittadina di Huruma, alla periferia di Nairobi.
Non entrerò nei dettagli dell’articolo stesso — potete leggere un riassunto in lingua italiana su "Corriere della Sera" o in lingua inglese su "The Telegraph". Vorrei solo sottolineare che solo pochi media tradizionali, per lo più italiani, hanno pubblicato quella notizia. Se oggi cercate su Google "George Hussein Onyango Obama" e "brother" ottenete solo 403 risultati, mentre ottenete solo 170 risultati per "George Hussein Onyango Obama" e "fratello". La maggior parte di questi risultati sono relativi a blog, ovvero, i blog hanno pubblicato un’informazione che è stata per lo più ignorata dalla maggior parte dei giornali e delle riviste, specialmente quelli statunitensi.
È curioso, non è vero? Barack Obama è forse la personalità più popolare per i media in questo momento, ma la notizia che un suo fratello vive in Kenya con meno di un dollaro al mese è semplicemente ignorata. Vivo in Italia, e nel mio Paese la famiglia è un valore. Forse è diverso negli USA. Forse, negli USA, alle persone non interessa il fatto che alcuni fratelli e sorelle di un candidato a una delle cariche più importanti e potenti del mondo vivano in povertà (il padre di Obama aveva quattro mogli e otto figli). O forse, poiché quell’articolo è stato pubblicato su un giornale italiano, è semplicemente ignorato. La maggior parte dei giornali e dei blog americani costituiscono un mondo editoriale autoreferenziale, ovvero, le notizie e la blogosfera inglese parlano solo delle notizie e della blogosfera inglese. Ignorano semplicemente ciò che viene pubblicato nel resto del mondo. In ogni caso, è una storia triste.
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