Sono ormai quasi 10 anni che il Programma Dizionario mette a disposizione in rete decine di dizionari gratuiti, da e verso l’italiano, sia di lingue che di dialetti. Il tutto su base completamente volontaria e senza scopo di lucro. Sono otto anni che lo fa attraverso il sito Dizionario.
Da due anni, poi, è stata sviluppata e viene distribuita, sempre attraverso lo stesso sito, la nuova versione Unicode che, oltre a permettere lo sviluppo di dizionari in alfabeti differenti da quello «latino» (Latin-1), ha eliminato le limitazioni del vecchio programma e permette di sviluppare anche dizionari monolingua.
I programmi di visualizzazione dei dizionari sono completamente gratuiti (freeware), non hanno banner pubblicitari o spy-ware, e possono essere utilizzati per uso personale o comunque non a scopo di lucro anche sul posto di lavoro. Ne è tuttavia proibito l’utilizzo commerciale o comunque qualsiasi utilizzo inteso a fini di lucro, sia diretto che indiretto, salvo autorizzazione del sottoscritto. I dizionari e le liste di parole sono invece protetti da licenza Creative Commons di tipo NC/ND, ovvero, non possono essere usati per scopi commerciali, né possono essere alterati, trasformati o sviluppati senza autorizzazione, sempre del sottoscritto.
Da un paio di anni, tuttavia, alcuni siti stanno utilizzando illegalmente i dizionari in questione come specchietto per le allodole per azioni di hijacking, ovvero «dirottamento». Vediamo di cosa si tratta e chi è che sta facendo questo.
L’hijacking è una pratica discutibile, se non, in alcuni casi e Paesi, addirittura illegale, che consiste nel disconnettere il computer dal provider locale e connetterlo ad un altro provider, generalmente all’insaputa del navigatore. Così, l’utente si ritrova sulla bolletta del telefono un conto spesso esorbitante, dato che i costi della nuova connessione sono in genere molto più alti di quelli della vecchia. Ovviamente, il profitto va alla società che ha effettuato l’hijacking.
In passato questa tecnica usava come specchietto per le allodole, ovvero come elemento attrattore, materiale erotico o pornografico. Oggi, tuttavia, molte società offrono anche materiale di varia utilità, come immagini, salvaschermi, sfondi per il desktop, software freeware e, appunto, dizionari. Per mantenere bassi i costi, queste società utilizzano per lo più materiale che recuperano gratuitamente in rete e che dovrebbe, appunto, essere distribuito gratuitamente e non a pagamento. Inoltre sembra che un meccanismo di questo tipo sia ora possibile averlo anche per chi usa l’ADSL, cosa in passato non possibile.
Negli ultimi mesi ho identificato diversi siti che utilizzavano il mio materiale come specchietto per le allodole per azioni di hijacking. Ho contattato i proprietari e ho chiesto loro di cancellare le pagine in questione. La maggior parte lo ha fatto, anche dietro minaccia di un’azione legale. In seguito ho scoperto che molti di loro non erano altro che distributori dei «servizi» offerti da una certa Traffic Advance. Sono stato sul sito di questa società e ho scoperto che in effetti, fra i vari contenuti, offre anche una lista di dizionari che corrisponde a una «istantanea» dei dizionari presenti sul mio sito alcuni mesi fa — oggi in buona parte aggiornati e migliorati — come si può vedere dalle immagini qui sotto:
Ho cercato di contattare la società in questione, ma ancora non ci sono riuscito. Continuerò a farlo fintanto che non sarò riuscito a parlare con il titolare e a fare rimuovere i contenuti in questione dal loro sito.
Una sola considerazione: Internet è nata come meccanismo di libera condivisione di informazioni, risorse e conoscenze, e per anni si è sviluppata in tal senso. Poi è stata colonizzata da chi ha visto in essa un’opportunità di business. Niente di male, purché gli spazi liberi e gratuiti vengano rispettati, perché c’è ancora in chi crede in una rete dove esista piena libertà di espressione e quello spirito di volontariato e quel desiderio di condivisione che ha prodotto il software e le risorse freeware e quelle open source.
Aiutateci a far sì che la rete resti libera.
Gli interessi personali sono dominanti in qualunque attività umana. Ma la libertà è forse il primo degli interessi personali. Sarà dura la strada verso una libertà sostenibile per tutti.
Viva internet libera!
Ciao!
Aggiornamento: ho appena parlato con il titolare, Max Tozzi, che mi ha assicurato che farà immediatamente togliere pagine e dizionari dalla sua offerta commerciale. Voglio fidarmi ancora una volta. L’ultima.
Il Sig. Tozzi mi ha confermato l’avvenuta cancellazione del pacchetto dizionari. Se qualcuno dovesse avere evidenza dell’utilizzo improprio dei miei dizionari da parte di altri, lo prego di contattarmi. Grazie.
OT: ti ho scritto in privato.