Il 28 febbraio 2003 il Consiglio dei Ministri approvò, su proposta del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del Ministro della Salute Girolamo Sirchia un decreto-legge per contrastare gli illeciti commessi nel settore sanitario.
Il decreto introdusse un sistema di nuove e aggravate sanzioni a carico dei professionisti sanitari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale o convenzionati che avessero commesso illeciti nello svolgimento di funzioni di servizio o effettuato prescrizioni farmaceutiche e diagnostiche non pertinenti alla patologia da curare.
A seguito di tale decreto, la maggior parte degli studi medici e dei medici del servizio sanitario nazionale, o comunque convenzionati, non possono più prescrivere alcun tipo di controllo preventivo — dicasi anche «check-up» — in quanto, non essendo pertinente a una patologia ma piuttosto alla prevenzione della stessa, tale prescrizione è da considerare illegale.
Ai più credo sia inutile ricordare che questo genere di controlli non ha solo l’indubbio merito di prevenire una possibile patologia e tutto le conseguenze del caso per i cittadini che vi si sottopongono, ma riduce di parecchio la spesa sanitaria, dato che una serie di controlli periodici costa molto di meno delle eventuali terapie che si dovessero mettere in atto all’apparire di una grave patologia.
Ai più, credo sia inutile, ma al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute evidentemente no. A loro anche un altro consiglio: per favore, pensate prima di decretare.
be per pensare devi avere un cervello acceso…
dario
A volte basterebbe averlo il cervello… acceso poi forse è chieder troppo 😉
Concordo su tutto, è quello di cui parlavamo tra amici stamattina. Complimenti.