Sta girando in questi giorni via Internet una campagna di propaganda politica dei Democratici di Sinistra che si intitola «Facciamo qualcosa di Sinistra». Fra gli altri slogan ce n’è uno specifico a favore della famiglia, considerata, dice sempre lo slogan, La più grande impresa italiana. Guarda caso quest’ultimo slogan è abbinato all’adesione alla campagna nazionale di raccolta fondi dei DS. Evidentemente la famiglia è impresa solo in quanto potenziale "mucca" da mungere, non certo perché ai DS importi davvero di essa, tanto che sul loro sito non è neanche considerata degna di menzione fra le tematiche sociali (vedi Indirizzi Tematici in fondo a sinistra).
Mentre tuttavia i canali di comunicazione del partito si affannano a voler presentare i DS come sostenitori della famiglia e soprattutto dei bambini — ai quali l’asilo nido sicuramente serve ma servono molto di più due genitori — l’On. Marcella Lucidi, membro del Consiglio Nazionale dei DS e segretario della Commissione Giustizia, ha dichiarato che
Sarà un disastro. Io prevedo nuove discussioni, il moltiplicarsi dei conflitti e se poi uno non paga? Come lo si costringe? La legge è vaga. Il principio è ottimo e lo condivido ma qui non si guarda all’interesse del minore. E meno male che la mediazione familiare obbligatoria è stata cancellata.
Il disastro si riferisce al mantenimento diretto dei figli da parte dei due coniugi, ovvero alla stessa modalità di mantenimento che vige in regime di comunione, secondo il principio, riconosciuto in Paesi come la Francia e la Germania, che la «separazione non deve avere alcun effetto sulla gestione dei figli».
Sempre dei DS è l’On. Anna Finocchiaro che, relativamente alla proposta di richiedere ai coniugi in conflitto un primo passaggio obbligatorio presso un centro di mediazione familiare, anche per bilanciare l’effetto «Guerra dei Roses», amplificato dall’inevitabile influenza negativa degli avvocati — passaggio che non vuol dire mediazione obbligatoria, come si vuol far credere, ma introduzione a un istituto sconosciuto ai più — afferma che
Non è assolutamente corretta l’affermazione secondo la quale il testo in esame non prevede l’obbligatorietà della mediazione familiare. In realtà, secondo l’articolo 709-bis, le parti sono obbligate a rivolgersi ai centri di mediazione. Ciò è grave non solamente perché la mediazione familiare è un istituto che per sua natura non si concilia con alcuna forma di rigidità, ma anche perché i centri pubblici sul territorio sono insufficienti per far fronte alla mole di lavoro che determinerà il provvedimento in esame. Sarà, quindi, inevitabile fare ricorso a centri privati di mediazione, con conseguente aggravio per le spese processuali delle parti. Non è in discussione l’utilità in assoluto della mediazione familiare, ma la burocratizzazione dell’istituto da parte del testo unificato in esame.
Notare il riferimento al presunto aggravio economico conseguente all’introduzione della mediazione. Ovviamente i soldi è meglio darli agli studi legali, che si ingegneranno per tener il conflitto al giusto livello di tensione, piuttosto che buttarli in un’attività che potrebbe portare a una collaborazione fra i coniugi soprattutto per quello che riguarda la gestione dei figli.
Alle due donzelle fa eco la collega e compagna di partito, l’On. Beatrice Magnolfi, delle cui dichiarazioni abbiamo già parlato per esteso in un altro articolo, per cui non ha senso riproporle qui, tanto più o meno seguono la falsa riga delle critiche inconsistenti e strumentali usate anche da altri personaggi, come l’On. Valpiana di Rifondazione Comunista e l’On. Mussolini, di Alternativa Sociale, degne compagne della Lucidi, della Finocchiaro e della Magnolfi in questa aggressione vergognosa a una riforma che cerca di porre fine alla pratica di negare a un bambino uno dei due genitori.
E la Direzione del Partito? Cosa dicono i vari Fassino e D’Alema? Più volte sono stati chiamati in causa dalle associazioni di genitori separati che hanno chiesto loro una posizione ufficiale o quanto meno che commentassero le dichiarazione che Lucidi, Magnolfi e Finocchiaro vogliono far passare per posizione ufficiale dei DS. Diversi appelli a una loro presa di posizione sono anche stati riportati sul forum dedicato alla Famiglia e alla Società sul sito dell’Ulivo. Risultati? Nessuno. Silenzio di tomba. Meglio occuparsi di altri problemi, possibilmente lontani dalle necessità quotidiane di genitori e figli.
A questo punto forse i DS dovrebbero rivedere sia lo slogan che la grafica della loro campagna di propaganda politica. Suggerirei qualcosa del genere… sarebbe più consono alla loro linea politica in Parlamento.
e’ stato un vero piacere poterti aiutare…ricambio il baciotto alla tua piccola!!!
muahahhahahahhah per quanto riguarda la radiografia…meglio un no comment..eheheheheheheheheh
un bacione e a presto
Amanda
CAMBIAMO QUALCOSA!!!
Faccaimo sentire il nostro urlo di rabbia!! A casa i prepotenti che pensano di poter fare tutto..ma proprio tutto come vogliono!!!!!!!!!!!!!
VOTIAMO ALTERNATIVA SOCIALE
saluti Marco
Guarda che Alternativa Sociale è il partito della Mussolini. Se leggi l’articolo con attenzione vedrai che la Mussolini è una di quelle che si oppone all’affido condiviso a protezione del business miliardario degli studi legali. Non direi che si tratti di un’alternativa valida e in quanto al sociale, mi sembra più corporativa che sociale.