Se abitate in Lombardia e vostro figlio vi chiede un cono gelato mentre camminate per la strada, sgridatelo sonoramente perché vi ha appena chiesto di commettere un reato! Già, perché da oggi mangiare per strada un panino, una pizzetta o un gelato è diventato un vero e proprio crimire in quella regione, punibile con una multa fino a tremila euro. La geniale idea è ancora una volta una delle tante trovate della Lega, che sempre più infestano comuni e regioni. In pratica, per colpire le kebaberie, evidentemente colpevoli di avere un notevole successo non solo fra magrebini e immigrati ma ormai anche presso molti connazionali — kebab e falafel sono molto saporiti e costano decisamente poco — hanno fatto approvare una legge che di fatto impedisce di poter mangiare per strada.
La Lombardia e la legge anti-kebab
Anche per gelati e panini vietate le consumazioni sui marciapiedi dei locali
MILANO — Giro di vite in Lombardia per take-away, kebaberie, ma anche gelaterie, pizzerie d’asporto, rosticcerie e piadinerie. Saracinesce giù tassativamente non oltre l’una del mattino. Posate e bicchieri usa e getta. Vietato consumare sui marciapiedi fuori dai locali. Pena sanzioni fino a 3 mila euro.
Si tratta chiaramente di un provvedimento discriminatorio e razzista, in quanto nato espressamente per le kebaberie, dato che da noi gelaterie, creperie, rosticcerie, paninoteche e bancarelle varie che offrono vari tipi di cibi da consumare per strada sono sempre esistite, soprattutto nelle città turistiche, e nessuno si è mai sognato anche solo di ipotizzare una legge del genere.
Non potendo tuttavia scrivere nella legge esplicitamente che essa è applicabile solo ai venditori di kebab, dato che persino per la Lega sarebbe sembrato troppo chiaramente discriminatorio, hanno introdotto nell’articolo 2 di suddetta legge il comma 2 che «vieta il consumo dei prodotti negli spazi esterni al locale». Voglio proprio vedere se cercheranno di farlo applicare anche davanti a MacDonald e gelaterie italiane.
Ormai la situazione ha raggiunto il ridicolo: nel nostro Paese decine di sindaci, soprattutto della Lega ma non solo, stanno facendo a gara per proibire le attività più comuni. In molte città una coppietta non si può più baciare per strada, che siano due ragazzini innamorati o un’anziana coppia che sta festeggiando le nozze d’oro; in alcuni parchi non ci si può sedere su una panchina dopo una certa ora, in altri non si può fare un picnic, su molte spiaggie non si può passeggiare la sera… per non parlare dell’abbigliamento! Qui sono proibiti i bermuda, là le magliette, quella camicetta è troppo scollata, quei sandali non vanno bene! E questo non in musei o chiese, ma per strada!
Insomma, è proibito vivere! Dicono che la Storia si ripete… se è così, manca solo che ritorni per le italiche strade il Savonarola e il cerchio sarà chiuso. Non c’è da stupirci se ci è stato tolto pure il diritto di decidere come morire: forse qualcuno ha paura che si stacchi l’alimentazione forzata anche al nostro Paese, ormai chiaramente malato terminale.
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