Come molti, faccio regolarmente la raccolta differenziata dei rifiuti: ho i miei bei bidoncini di colore differente per la carta, la plastica e il vetro, gli abiti e le batterie usate, che regolarmente svuoto nei cassonetti che si trovano vicino a casa mia o all’ufficio. Da diverso tempo a questa parte, tuttavia, sono costretto a fare diversi giri prima di trovare un cassonetto disponibile nel mio quartiere, e non certo perché siano danneggiati ma semplicemente perché sono tutti pieni fino all’orlo!
A volte si dice che la gente non presti sufficiente attenzione all’ambiente e che non sia disponibile a fare piccoli sacrifici come appunto quello di differenziare la spazzatura, specie nel centro-sud, ma almeno qui a Roma sembra che la realtà sia molto differente: di cittadini e di famiglie che fanno la raccolta differenziata evidentemente ce ne sono molte perché quelle rare volte che i cassonetti vengono svuotati sono di nuovo pieni nel giro di poche ore; il problema è piuttosto la raccolta da parte del Comune.
Solo l’altro ieri ho dovuto girare ben 20 minuti e provare almeno 12 diversi punti di raccolta per trovare un cassonetto con ancora un minimo di spazio disponibile. Tipicamente erano tutti nelle condizioni mostrate dalla foto qui sotto, e non è un’eccezione ormai, ma la regola. Forse sarebbe il caso che il Comune prendesse atto che la raccolta differenziata è ormai la norma e che bisognerebbe potenziare la raccolta dei rifiuti riciclabili.
Oltretutto i cassonetti usati a Roma sono molto poco igienici, dato che per infilare le bottiglie, ad esempio, si finisce per toccare le membrane di gomma che chiudono i fori di immissione, generalmente molto — ma decisamente molto — luride. Sarebbe più pratico, sia per le bottiglie che per la carta, poter infilare i rifiuti dopo averli sigillati in appositi sacchetti biodegradabili, attraverso fessure molto ampie come si fa per la spazzatura non riciclabile.
Grazie al cielo la situazione dei rifiuti a Roma non è quella di Napoli, anzi, ma questo non vuol dire che il Comune non debba fare la sua parte.
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