La Legge sulla Fecondazione Assistita: elogio all’Ignoranza


Le attuali tecniche di fecondazione assistita richiedono un elevato numero di pre-embrioni da trasferire nell’utero per poter dare una qualche probabilità di riuscita. Inoltre l’elevato numero di parti gemellari e plurimi fa sì che i neonati siano spesso sotto peso o prematuri, senza contare che si è riscontrato negli stessi un evidente aumento di difetti congeniti.

Purtroppo la nuova legge sta seriamente peggiorando la situazione. Basata su una visione demagogica e ideologica che pretende che nessun ovulo vada perduto, si finisce per penalizzare la ricerca di un trattamento che tenda a ridurre il numero di pre-embrioni necessari alla procreazione medicalmente assistita e a sviluppare un metodo meno invasivo e soprattutto meno rischioso, doloroso e costoso per le donne.

Ancora una volta, nel nostro Paese, l’Ignoranza ha la meglio sulla Scienza.


3 commenti su “La Legge sulla Fecondazione Assistita: elogio all’Ignoranza
  1. lingua.linguaccia ha detto:

    concordo sul contenuto di entrambi i tuoi post. Sono un’insegnante di scienze delle medie e ti assicuro che i ragazzi arrivano in prima media con un enorme ignoranza su ciò che significhi applicare metodi

  2. Avatar photo Dario de Judicibus ha detto:

    Sono d’accordo. Bisognerebbe insegnare ai ragazzi, fin dalle medie, tutti quei metodi che li possano aiutare a studiare in modo più efficiente ed efficace, soprattutto in vista degli studi universitari, quando non avranno nessuno che li aiuterà a pianificare lo studio. Metodologie di studio, tecniche mnemoniche, metodi di analisi e risoluzione dei problemi. Non si tratta di tecniche complesse e se apprese fin da piccoli, possono veramente fare la differenza. Peccato che i vari Ministri dell’Istruzione che si sono succeduti fino ad oggi non lo riescano a capire. A volte viene il dubbio che si voglia mantenere il popolo nell’ignoranza, in modo che sia più malleabile e più facilmente manipolabile… A volte…

  3. lingua.linguaccia ha detto:

    …A volte mi viene il dubbio che anche a tanti miei colleghi faccia comodo “spiegare” la lezione e “darla da studiare per casa” piuttosto che guardare con occhio critico ciò che circonda i nostri ragazzi per insegnare loro come gestire spazi, tempi e fatti.

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