In questi giorni finalmente i media iniziano a prestare un minimo di attenzione a una battaglia che dura oramai da 10 anni e che vede in prima linea soprattutto i papà separati, ma anche molte mamme, nonni e persone di ogni ceto, fede e orientamento politico, impegnati a cancellare dal nostro ordinamento una pratica vergognosa come quella dell’affidamento esclusivo.
Quello che i media ancora non dicono è che questa battaglia non è una guerra fra padri e madri, ma la lotta di moltissimi genitori separati contro quelle lobby professionali che per anni si sono arricchite sulla pelle dei nostri figli gestendo un giro di affari di vari miliardi di euro all’anno.
Questa è una battaglia per i figli, perché un bambino ha sempre e comunque diritto ad avere entrambi i genitori, anche se separati, e quello di essere genitore è un impegno che si prende con i figli, non con l’altro genitore.
Si può non essere più sposati,
ma non si può cessare di essere un genitore.
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