Ho appena visto su RAI 3 l’intervista che Lucia Annunziata ha fatto all’economista Mario Monti. Penso di poter dire che sono stati 30 minuti decisamente istruttivi, almeno per me.
Innanzitutto due parole sulla giornalista. Il mio voto all’Annunziata è 4, per tre motivi essenzialmente. Il primo è che quasi tutte le domande fatte contenevano implicitamente una risposta, ovvero, cercavano di portare l’intervistato a rispondere secondo un orientamento ben preciso, cosa che Mario Monti si è ben guardato dal fare, dimostrando coerenza, professionalità e signorilità ineccepibili. Il secondo è che la giornalista non ha gestito l’intervista in base alle risposte dell’economista, ma ha pedissequamente seguito un copione predefinito, trovandosi spesso in difficoltà, anche perché in molti casi una certa domanda sembrava essere stata costruita in base all’assunzione che ad una precedente fosse stata data una determinata risposta, diversa da quella effettivamente poi fornita. Il terzo e ultimo motivo è che spesso l’Annunziata ha interrotto l’intervistato mentre parlava, cosa che un giornalista non dovrebbe mai fare a meno che l’intervistato non stia evitando la domanda, e soprattutto ha parlato troppo, quasi fosse un dibattito fra pari più che un’intervista. Il mio giudizio è quindi di scarsa professionalità ed evidente parzialità, peccati mortali per una giornalista di qualsiasi livello.
Mario Monti. Gli darei senza alcun dubbio un 9 per la sua capacità di mantenere uno stile elevato, un buon livello di diplomazia e moderazione nel pronunciarsi e tuttavia una chiarezza e una coerenza innegabili. In particolare mi è piaciuta molto la risposta che ha dato all’Annunziata quando questa lo ha accusato di non schierarsi mai sul piano politico. La risposta, impeccabile: «Io mi schiero: mi schiero sui problemi, su ciò che va fatto. Semmai sono i poli che non si schierano in tal senso.». Una risposta che l’Annunziata ha dimostrato di non capire, talmente immersa è in quella cultura partitica che ragiona solo in termini di schieramenti e fazioni. Per lei, affermare di avere un’opinione chiara su un argomento e di aspettarsi che siano i politici a esprimerne una altrettanto chiara a riguardo, è quasi un atto di presunzione, di immodestia. Quello che la giornalista non ha capito è che sono sempre più italiani a pensarla così, ovvero ad aspettarsi dai politici non solo un impegno chiaro e coerente su quali problemi affrontare, ma anche una dichiarazione altrettanto chiara e tecnicamente fattibile su come affrontarli, al di là dei facili slogan. Ha detto bene Monti in un altro passaggio dell’intervista: alla maggior parte degli italiani non interessa veramente chi vincerà le elezioni, ma che determinati problemi che stanno portando il nostro Paese in serie B, soprattutto nel campo dell’economia, vengano effettivamente risolti al più presto.
Purtroppo, se una giornalista come l’Annunziata non è riuscita a capire questo, ho il sospetto che tanto meno riusciranno a capirlo gli esponenti di spicco delle due coalizioni, troppo concentrati, come ha detto giustamente Monti, a competere fra di loro piuttosto che a rendere competitivo il nostro Paese.
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